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Elly Schlein ha incontrato Roberto Salis per parlare della “situazione incresciosa” in cui si trova la figlia Ilaria, detenuta a Budapest da un anno e alla quale il tribunale ungherese ha rigettato la richiesta di domiciliari. Il faccia a faccia tra la segretaria del Pd e il padre dell’insegnante arriva il giorno la prima ‘conferma’ […]
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Elly Schlein ha incontrato Roberto Salis per parlare della “situazione incresciosa” in cui si trova la figlia Ilaria, detenuta a Budapest da un anno e alla quale il tribunale ungherese ha rigettato la richiesta di domiciliari. Il faccia a faccia tra la segretaria del Pd e il padre dell’insegnante arriva il giorno la prima ‘conferma’ alle indiscrezioni di una possibile candidatura alle Europee con il Pd. Le voci circolano da giornate e il partito non le aveva mai rimarcate né smentite, poi l’ex leader dem Nicola Zingaretti ha deciso di aprire all’ipotesi in un’intervista a La Stampa: “Io non so cosa possa comportare la candidatura per la sua situazione, ma se può esserle utile mi chiedo: perché no?”. L’ipotesi è quella di un inserimento nelle liste della circoscrizione Isole.
\nIn caso di elezione al Parlamento europeo scatterebbe l’immunità e Salis tornerebbe libera. Niente più carcere e niente più immagini con le catene e i ceppi, come quelle viste anche durante l’udienza dello scorso 28 marzo. Secondo il regolamento dell’europarlamento, infatti, i suoi membri non possono essere arrestati o sottoposti a restrizioni della loro libertà per la durata del mandato, a meno di arresto in flagranza di reato. La procura generale ungherese poi dovrebbe chiedere al Parlamento Ue l’autorizzazione a procedere. Se concessa il processo a suo carico riprenderebbe ma lei lo affronterebbe da donna libera.
\nLa 39enne docente italiana è detenuta da più di 13 mesi a Budapest con l’accusa di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di militanti neofascisti e rischia una condanna a 11 anni. Giovedì scorso è stata respinta la richiesta dei domiciliari avanzata dai suoi legali. Nei giorni successivi, sulla sua vicenda, è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con una telefonata al padre della donna al quale ha espresso vicinanza assicurandogli interessamento al caso. Il contatto tra il capo dello Stato e Roberto Salis è avvenuto meno di 24 ore dopo la lettera inviata dall’uomo al Quirinale nella speranza che “smuova il governo italiano, perché evidentemente non ha fatto quello che doveva fare”, aveva spiegato.
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